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Il mio nome è Franco Zanghì ho quasi 60'nni e nessuna voglia di andare in pensione. Sono il titolare della ditta TVS Tindarys Video System, con sede in Patti (ME). P.IVA 02881720839
C.F. ZNGDNC61M04G377A - 
Tel/Cell. 3317071198 e dopo avervi dato le mie credenziali come ditta vorrei parlarvi di me come persona e della Torre Eoliana.



Ho scoperto la coltivazione idroponica solo un paio di anni fa dopo aver visto un servizio televisivo di Piero Angela. Quelle nuove informazioni mi galvanizzarono al punto che nei giorni che seguirono non ho fatto altro che pensare a questo tipo di coltivazione. Volevo averla a tutti i costi. Così iniziai a cercare su google, leggere libri, guardare video su Youtube, frequentare gruppi su Facebook. 




Più passava il tempo e più sentivo di avere la testa confusa. Appresi comunque le basi per iniziare una sperimentazione. Appassionato da sempre di "fai da te" iniziai costruendo il mio primo impianto. Una volta inserite le piante passai la notte insonne per vedere se anche loro avessero superato la notte. L'indomani di buon'ora ero lì a controllare i "battiti" delle mie prime piantine. Erano vive! e questo era un buon segno. Dopo una settimana sembravano più grandi, ma pensavo che si trattasse di una mia impressione. Dopo il primo mesi non c'erano dubbi: l'esperimento era riuscito! 



Continuai con la sperimentazione per tutto l'anno che seguì. Modificai diametri, altezze, pompe, fertilizzanti, esposizione e provai a coltivare ogni tipo di pianta che riuscivo a procurarmi. Mi sentivo il nuovo Re Mida, tutto quello che mettevo nelle torri si trasformava in ortaggi spettacolari. Perfino il mio amico e vicino di casa, contadino hobbista tradizionalissimo, che non perdeva occasione per ridere delle mie "stramberie", ne voleva avere una perché anche lui aveva cercato su google. 


Mai però avrei pensato di costruire le torri per venderle, se non fosse stato che un giorno accadde che una coppia di giovani venne a trovarsi per caso dove io avevo le mie torri. Incuriositi chiesero di sapere come funzionava tutto ciò e chi le vendeva. Non aspettavo altro che quella domanda per poter rispondere gongolando "le ho costruite io". 




Furono loro i miei primi clienti e me lo ricordo come fosse oggi con la stessa emozione di quel giorno. Grazie per aver letto la mia umile e forse un po' noiosa storia, ma oggi sono orgoglioso di queste mie creature e penso che, dopo mio figlio, siano la cosa più bella che ho fatto nella mia vita. Inutile che vi parli dei vantaggi che si ottengono con queste coltivazioni perché oggi google è pieno di informazioni.


Il nome "Torre Eoliana" nasce da un "come sarebbe stato bello se". Proprio così!
Vivendo sul litorale del Golfo di Patti, di fronte alle Isole Eolie, ho potuto godere del privilegio di poterle frequentare e di conoscere molta della gente straordinaria che ci vive.



Vivere nelle isole non è sempre facile. Le Isole Eolie producono turismo, vacanze, avventura ma non producono facilmente ortaggi e sulle bancarelle dei negozi di Lipari, Stroboli o Panarea gli ortaggi costano il triplo di quanto costano nelle grandi città.


Nelle isole tutto arriva per nave, mai fresco e mai abbondante. Sulle isole l'acqua è poca e non si può "sprecare" per l'orto perché è meglio non farla mancare ai turisti. La coltivazione idroponica riduce del 95% il consumo di acqua e quindi nelle isole si potrebbe coltivare bene, senza impatto sull'ambiente, lasciando inalterate le quantità di acqua destinate ad altro. Pensando alle mie torri, pensai al fatto che non sarei dovuto essere stato io ad inventarle, ma gli isolani.


Presi da tanto altro da fare non c'hanno pensato, ma questo non significa che la mia Torre non può essere dedicata a loro, miei amati dirimpettai. Ecco da dove nasce  il nome della Torre Eoliana. Il mio sogno è che un giorno si dica "si chiama così perché tutti nelle isole, le utilizzano per fare il loro orto domestico. 

Torri Eoliane in primo piano, Isole Eolie sullo sfondo


Questa, a grandi linee è la mia storia. Certo, si riferisce solo agli ultimi anni della mia vita, ma come tutti sappiamo, quello che siamo oggi è il risultato di quello che siamo stati. Nei miei quasi 60 anni di vita la cosa che ho mantenuto inalterata per tutto questo tempo è stata la voglia di sapere, di conoscere, di imparare sempre a fare cose nuove. Da ragazzino, appena uscivo dalla scuola, dopo un veloce pranzo, con mia madre che mi rincorreva col piatto in mano, correvo dall'artigiano di turno che mi prendeva sotto la sua custodia per insegnarmi questo o quel mestiere. Ma ogni anno, durante le vacanze estive, iniziavo un nuovo mestiere. Mi diceva mia madre "petra che non lippu, cala u ciummi e sa porta" (pietra che fa il muschio, appena scende il fiume la porta con se). Una metafora, un proverbio che come morale aveva il compito di farmi rimanere fedele an mestiere e uno soltanto. Ma io non ci sono mai riuscito: Ho fatto il falegname, l'elettrauto, l'elettricista, il fabbro, il muratore, il carpentiere, il pizzaiolo, il cuoco, il cameriere, il barista, il fotografo, il videomaker, il giornalista, il docente, il gestore di un cinema, il grafico, l'informatico e in ultimo costruisco e cerco di far conoscere questa meraviglia dell'artigianato che è la Torre Eoliana e che senza aver fatto tutto quello che ho elencato qui non avrei potuto fare. 

Franco Zanghì

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